Giuseppe Camuncoli e Matteo Casali, un lungo sodalizio artistico per il fumetto d'autore

 

Intervista al disegnatore Giuseppe Camuncoli e allo sceneggiatore Matteo Casali, Romics D’Oro della XXIesima Edizione.

 

Com’è iniziato il vostro sodalizio artistico?

Camuncoli

Sui banchi di un scuola di fumetto nel 1990, in cui insegnavano Onofrio Catacchio e Otto Gabos. Era la prima volta che conoscevo dei professionisti  e aspiranti fumettisti come Matteo.  Poter seguire la lavorazione di un progetto per me è stata un’epifania.

 

Casali

Ero un ripetente alla scuola di fumetto. Ero diventato amico di Otto Gabos e ho deciso di ripetere il corso quando ho saputo che ci sarebbe stato Catacchio. Era molto interessante assistere al lavoro sulle tavole  fatto da veri professionisti.

 

Come sono stati i vostri inizi?

Casali

A  20 anni andai a parlare con Roberto Ghiddi di Granata Press. Mi lanciò una sfida: “Hai mai provato a sceneggiare? – mi chiese- Se mi porti una sceneggiatura, ti riempio la stanza di disegnatori”. L’idea per il mio primo personaggio mi venne da una t-shirt.

 

Camuncoli

Abbiamo cominciato a lavorare insieme: io ero timido, lui bravissimo a proporsi. Siamo partiti con l’autoproduzione di “Bonerest”. È stato entusiasmante passare dal lavoro in solitudine a lavorare con un altro.

 

Chi sono stati i vostri maestri?

Casali

Avevo conosciuto David Milligan che mi aveva regalato una sua sceneggiatura e leggendo mi accorsi che le sue sceneggiature avevano lo stesso formato delle mie. Cercai di studiare cosa Milligan faceva finire nelle pagine.

 

Camuncoli

Ero influenzato dal fumetto americano. Sono passato attraverso vari innamoramenti. Cercavo di imitare Jim Lee per il tratteggio e poi José Munoz, Hugo Pratt.

 

Come siete arrivati a lavorare in America?

Camuncoli

Nel 1996 mandammo un fax e accettarono di incontrarci così andammo in America. Gli editor di Marvel e DC Comics lavorarono con noi, ci fecero capire che per loro eravamo un investimento. Nel 2003 Will Dennis disse di noi a dei ragazzi che volevano fare questo mestiere: “Fate quello che hanno fatto loro. Sono venuti a San Diego più volte. Hanno dimostrato di volerlo fare”.

 

Qual’ è la differenza tra lavorare in Italia e in America?

Camuncoli

La mia prima esperienza da professionista è stata in America. Al di là della lingua e del formato non è molto diverso. Negli U.S.A mi hanno dato totale libertà, ma il mercato americano è legato al merchandising,mentre in Italia un editore italiano come Bonelli deve far contenti solo i lettori.

 

Casali

Per me da sceneggiatore è stato diverso. Il primo lavoro in America fu Catwoman per la DC Comics. La lavorazione è diversa, molto veloce perché quello che va oggi tra sei mesi  non va più. In Italia gli editori fanno una preproduzione anche di due/ tre anni.

 

Un difetto e un pregio di Casali?

Camuncoli

L’estrema trasparenza che però può anche essere un pregio.

 

Un difetto e un pregio di Camuncoli?

Casali

L’eccesso di diplomazia,  il suo pregio è che è ostinato. A un certo punto volevo mollare, lui non me lo ha permesso.

 

BIO GIUSEPPE CAMUNCOLI

BIO MATTEO CASALI

 

 

Romics celebra Giuseppe Camuncoli e Matteo Casali Romics d'Oro 2017